Coinquilini lontani

Top-5 dei tipi di coinquilino più apprezzati (oppure no) nella storia delle WG (Wohngemeinschaft) zurighesi

Quante volte abbiamo immaginato la partenza del nostro coinquilino “preferito” per un lungo viaggio, magari oltreoceano? Ebbene sì, talvolta ci capita di desiderare ardentemente la mancata presenza di qualcuno con cui abitiamo. Qui di seguito un’analisi della top-5 dei coinquilini, la cui assenza è anelata. Chi scrive tiene a precisare che ogni riferimento a cose, fatti e/o persone è praticamente casuale. Se non doveste riconoscere nessuno dei vostri coinquilini, potreste essere voi.

IL PUNTIGLIOSO

Sempre sul piede di guerra, il puntiglioso vuole che tutto sia fatto a modo suo. Non che non scenda a compromessi: ma a modo suo. Non turbate la sua quiete quotidiana con acquisti comuni imprevisti o discussioni su eventuali cambiamenti di abitudini casalinghe. Lungi da voi l’idea di organizzare una serata a casa, poiché il puntiglioso sarà alle vostre spalle, seguendo ogni movimento, prossimo a una crisi cardiaca se qualcosa dovesse rompersi, o peggio, se qualcuno dovesse appoggiare una birra sul bordo del divano.

IL MENEFREGHISTA

Per il coinquilino menefreghista va tutto bene. In fin dei conti passa la sua vita chiuso in stanza, dormendo e guardando video su Youtube. “Decidi tu” è la frase cardine del suo modus vivendi, quello che lo trascina fuori dal letto, fuori di casa. In caso di mancanza di idee per la cena o proposte di attività comuni, non contate su di lui. Al contrario, parteciperà volentieri, a patto di non dover cucinare. Sempre all’erta, spesso vive di notte, mostrando i primi sintomi di un’insonnia precoce. In pratica, un bradipo addomesticato.

L’ENTUSIASTA

Potete esserne certi: al culmine del vostro stress pre-esami l’entusiasta vi tempesterà con messaggi solo all’apparenza non minatori, per sapere la data della prossima cena comune. In seguito alla votazione del Doodle, compilerà con estrema precisione una lista di chi-porta-cosa. Passerà ore a progettare la vita insieme, il caffè preparato alla mattina, la frutta per colazione, gli aperitivi dopo lo studio, la spesa del mese fatta nel fine settimana. Non temete: presto o tardi anche per lui la realtà farà la sua apparizione.

IL PACATO

Del genere più pericoloso il coinquilino pacato è arduo da scovare. Pacato di nome, ma non di fatto, il suo sguardo tormentato vi osserva mentre lasciate il bucato in salotto, le scarpe nell’entrata e le stoviglie nel lavandino. Non dice nulla, ma dietro il suo silenzio educato si cela una frustrazione e una rabbia latenti. Interiormente rimugina fino al giorno fatale, in cui la goccia farà traboccare il vaso. Prima di allora, controllate di avere un’assicurazione vita.

LO SNERVATO

Famigliarizzerete presto con i suoi sporadici saluti, lo sbattere delle porte e l’assenza di notizie da parte del coinquilino snervato. Differentemente dal menefreghista, che chiacchera di

buon grado, lo snervato non accetta domande giudicate non necessarie. Inutile ricercare le cause del suo malumore costante: non le troverete mai. Osate chiedergli di sparecchiare, senza troppo irritarlo, e la risposta sarà «tranquillo, lo faccio dopo.» Dopo un po’ desisterete e invece di dover lavare i piatti la mattina seguente, lo farete subito dopo cena.

Caroline Bianchi

Pubblicato sull’Universo, giornale studentesco universitario indipendente, dicembre 2018.

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