DA ZURIGO. Esami in diretta

Ultimi momenti di un tutto che a breve si trasformerà in nuvole estive, viste dall’ombrellone su una spiaggia. Per ora, la pioggia fredda ci ricorda l’autunno e le finestre grondanti non lasciano intravedere nulla se una nebbia persistente sulla città di Zurigo, trafitta da qualche tetto rosso. In diretta dal piano K dell’edificio principale, dormiamo a tratti, sdraiati non più sulle coperte, ma su pile di fogli, impilati alla meglio, i libri che disegnano un sentiero sul pavimento. Tempo di esami: sembra essere diventata routine, ma siamo ben lontani dalla sicurezza monotona del gesto ripetuto. Le conversazioni che non toccano il tema scuola sono assurdamente quelle che ci ricordiamo meglio; mentre come ogni volta ripercorriamo il semestre con i sensi di colpa per quello che avremmo potuto fare ma non abbiamo fatto. “Verrà un giorno…” in ci saremmo pentiti per aver dormito tutto il weekend. Ecco: è oggi quel giorno, ma ancora ci ostiniamo a svegliarci alle 4.00 di mattina per guardare in diretta gli ultimi episodi di Game of Thrones. Non troviamo più posti a pranzo; ogni presa è assediata da una ciabatta di caricatori che si dipartono verso computer grigi, specchi del nostro umore. Poco più sopra gli schermi possiamo vedere una moltitudine di occhiaie, conformemente in training, pronte al tic nervoso. Il caffè mattutino ha subito una metamorfosi in Redbull che non tentiamo neanche di giustificare; le vitamine hanno preso il posto delle penne. Ancora poche ore e ci risveglieremo da uno dei momenti più intensi della nostra vita. D’altronde, si vive una volta: se non ora, quando?

Caroline Bianchi

Pubblicato sull’Universo, giornale studentesco universitario indipendente, maggio 2019.

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