Consiglio Cantonale dei Giovani: una generazione politica?

È una generazione disillusa quella che oggi non vuole salire agli scranni. Delusa nelle sue aspettative nei confronti di una società che non l’accoglie più. Perché entrare a far parte di un meccanismo immobile, che non si smuoverà̀ di certo al nostro arrivo? Disincantati, ci ripieghiamo su di noi, con l’illusione che lasceremo un’impronta, ma sapendo nel profondo di essere insignificanti. Da qui il nostro disinteresse per il mondo della politica, da qui la nostra apparente apatia. Vogliamo, ma ci sembra di non potere. Prima dobbiamo trovarci singolarmente come individui, per poi entrare nella collettività prendere parte attiva all’impegno civile.

Tuttavia anche noi nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa: il Consiglio Cantonale dei Giovani si occupa di questo. Composto da un comitato organizzativo di otto membri e da un’assemblea di giovani, ogni anno elabora delle proposte che verranno poi inviate al Consiglio di Stato. Quest’ultimo, valutando i pro e i contro di ogni suggerimento, risponderà̀ accettando o respingendo alcune idee. Il progetto della carta studenti ne è un esempio: tutti gli studenti del cantone ora ne posseggono una, grazie alla quale è possibile avere diversi sconti.

Ogni anno il tema elaborato è diverso: per la diciassettesima sessione «Un Ticino al passo dei Giovani» sarà l’argomento sul quale verteranno le proposte messe a punto dai giovani. Ogni anno, un piccolo passo in più, come afferma Daniel Mitric, membro del Comitato dal 2013 al 2016.

«La voce dei giovani va fatta sentire, ma bisogna anche fare in modo che questa venga ascoltata. Una cosa della quale sono particolarmente contento è il rapporto del Consiglio di Stato: quest’anno c’è stata più̀ positività, come accade da un paio d’anni a questa parte. In questo rapporto, per citare un esempio alla richiesta di rafforzare le politiche giovanili, il Consiglio di Stato ha risposto che il Consiglio Cantonale dei Giovani verrà̀ coinvolto in un progetto che il Cantone, attraverso l’UFaG, la Commissione cantonale per la gioventù, unitamente alla SUPSI e altri partner, porterà avanti, qualora la domanda di sussidio atta a rafforzare le politiche giovanili sarà accettata dalla Confederazione. Un altro esempio è la positività espressa dal Consiglio di Stato alla richiesta di sensibilizzare i giovani e famiglie sull’indebitamento, continuando ad incentivare «Il franco in tasca» (Piano cantonale pilota di prevenzione all’indebitamento eccessivo 2014-2017). A tal proposito hanno risposto che è un’idea ben condivisa e che le direzioni delle scuole sarebbero ancora state informate attraverso la newsletter Scuola DECS. E così è stato: nella newsletter dell’8 settembre il Piano cantonale era inserito con lo scopo di informare le scuole.»

La sedicesima sessione del Consiglio Cantonale dei Giovani, conclusasi il 30 settembre nell’aula del Palazzo delle Orsoline, ha quindi portato con sé aspetti molto positivi, ma è anche stata segnata da diverse partenze, tra le quali anche quella del segretario Francesco Galli.

Il nuovo Comitato, pronto a ripartire nel 2017, lancerà presto il concorso grafico per il logo della prossima sessione, un logo che dovrà essere inerente alla mobilità sostenibile, ai concetti di sicurezza e di libertà e al futuro dei giovani in ambito scolastico.

«Quello di quest’anno è un tema che intendiamo affrontare con il progetto Forum.» ci anticipa Endrit Pedetti, membro del Comitato. «Abbiamo elaborato proposte molto interessanti negli anni precedenti: ci piacerebbe riprenderle per meglio concretizzare quelle che ci sembrano più̀ valide.»

Gli obbiettivi del Comitato per il prossimo anno si delineano quindi in maniera abbastanza chiara, guardando all’esito positivo e aspirando a una sempre maggiore affluenza di giovani.

«Il Consiglio Cantonale dei Giovani mi ha permesso di crescere e scoprire molte cose, come l’organizzazione personale e di gruppo, la capacità di fare qualcosa per gli altri e l’agire verso un obiettivo comune. In particolare mi ha aiutato a creare una mia personalità e a sviluppare i miei interessi.» afferma Daniel Mitric, invitando a iscriversi coloro che, «come noi, hanno interesse alla politica, ma ancor più al bene dei giovani, per non cadere il quel baratro che è la società odierna, ma lavorare insieme per un futuro migliore.»

Caroline Bianchi

Pubblicato sull’Universo, giornale studentesco universitario indipendente, ottobre 2016.

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