Nuovi orizzonti per il servizio pubblico

Incontro con Gilles Marchand, direttore generale della SSR

Tra cinque anni l’apparecchio che oggigiorno quasi ogni economia domestica possiede non esisterà più. La televisione infatti, come pure la radio, saranno sostituite da una tecnologia in arrivo, continuando però a diffondere il programma che oggi troviamo sui canali che conosciamo. Dietro la composizione del programma e la realizzazione di tutta questa serie di spazi, che siano di informazione, film, cultura, formazione, sport o divertimenti, vi sono numerosi attori, tra cui anche quelli del servizio pubblico. Come spiega Gilles Marchand, direttore generale della SSR, in occasione della conferenza del 9 febbraio organizzata dalla fondazione Möbius di Lugano, le cose non sono però così facili. Da una parte l’offerta, dall’altra l’audience: una dicotomia il cui equilibrio, in Svizzera, si regge su una serie di rapporti complessi. “Ogni canale di radio e televisione riflette alla sua griglia di programma, che non sarà lo stesso a Zurigo, Ginevra e Lugano, tenendo conto della diversità culturale della regione.” Afferma Marchand, spiegando come la diversità linguistica e culturale debba essere rispettata, ancorandosi al locale e aprendosi per percepire il globale. “Ritengo sia molto importante mantenere il contatto con la popolazione” prosegue il neodirettore, “e chiediamo alla direzione che si occupa dei programmi di osservare ambiente, mercato, concorrenza, bisogni, riempiendo il mandato di prestazione.” A differenza del suo predecessore Gilles Marchand, lo dichiara, non si limita a osservare come il pubblico si comporta, anche perché “non per forza quello che consuma gli piace”, ma ad anticipare, producendo quello che oggi non c’è ancora e raggiungendo anche fasce d’età come quelle dei giovani con nuovi formati.

Caroline Bianchi

Pubblicato sull’Universo, giornale studentesco universitario indipendente, febbraio 2018.

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